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Se sei un appassionato di cinema e allo stesso tempo ami l’adrenalina regalata dalla tavola, preparati a immergerti in un mondo dove il surf non è solo uno sport, ma uno stile di vita! In questo articolo esploreremo classici intramontabili e film recenti che hanno catturato l’essenza del surf: dall’epica amicizia e giovinezza di “Un mercoledì da leoni”, passando per la rivoluzione femminile di “Punto Blu”, fino all’adrenalina pura di “Point Break”. Ogni film offre una prospettiva unica su questo affascinante mondo, promettendo di trascinarti con sé tra onde spettacolari e storie avvincenti. Sei pronto a cavalcare quest’onda?
3 Classici intramontabili: “Un mercoledì da leoni”, “Punto Blu” e “Point Break”
“Un mercoledì da leoni” (Big Wednesday), uscito nel 1978, è uno dei film più amati nel mondo del surf. Diretto da John Milius, il film racconta la storia di tre amici – Matt, Jack e Leroy – e le loro avventure con la tavola lungo le coste della California negli anni ’60 e ’70. Il film è una celebrazione dell’amicizia, della giovinezza e della passione per il surf. Ciò che rende “Un mercoledì da leoni” un classico intramontabile è la sua capacità di catturare lo spirito libero e l’essenza della cultura del surf dell’epoca: inoltre, il racconto del film è arricchita da spettacolari scene di surf girate nelle onde del Pacifico, che trasportano lo spettatore direttamente nel cuore dell’azione.
“Punto Blu” (Blue Crush), uscito nel 2002 e diretto da John Stockwell, è diventato un classico perché ha rivoluzionato il modo in cui i film sul surf vengono percepiti, in particolare per la rappresentazione delle donne surfiste. Basato sull’articolo “Life’s Swell” di Susan Orlean, il film segue la storia di Anne Marie (interpretata da Kate Bosworth), una giovane surfista che lavora come cameriera in un hotel di lusso alle Hawaii per pagarsi la sua passione per il surf e prepararsi per il Pipe Masters. Insieme alle sue amiche Eden (Michelle Rodriguez) e Lena (Sanoe Lake), Anne Marie lotta per bilanciare le responsabilità lavorative, gli allenamenti intensivi e la sua relazione con il quarterback Matt Tollman. Il film è stato lodato per le sue spettacolari scene di surf e la rappresentazione realistica della vita dei surfisti che spesso devono affrontare lavori faticosi per poter continuare a coltivare la propria passione.
“Point Break”, uscito nel 1991, è un altro grande classico. Diretta da Kathryn Bigelow, la pellicola è diventata un cult non solo per le sue scene mozzafiato di surf, ma anche per la trama avvincente e le interpretazioni di Patrick Swayze e Keanu Reeves. Reeves veste il ruolo di Johnny Utah, un giovane agente dell’FBI che va sotto copertura per infiltrarsi in una banda di surfisti sospettati di una serie di rapine in banca. La banda, guidata dal carismatico Bodhi (Swayze), si fa chiamare “Gli Ex-Presidenti” perché durante le rapine indossano maschere raffiguranti ex presidenti degli Stati Uniti.
Il film esplora temi come la lealtà , l’amicizia e il conflitto tra dovere e passione: la relazione tra Utah e Bodhi è il cuore del film, con Bodhi che incarna uno spirito libero, attratto dai pericoli e dalle emozioni del surf estremo.
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Surf: i 3 film-documentario da non perdere
“The Endless Summer”, diretto da Bruce Brown e uscito nel 1966, è uno dei documentari sul surf più conosciuti, uno che ha influenzato il genere negli anni a venire. Il film segue i surfisti Mike Hynson e Robert August in un viaggio intorno al mondo alla ricerca dell’onda perfetta, facendo leva sul concetto di “estate senza fine” in cui i surfisti inseguono l’estate, e le onde migliori, per tutto l’anno.
Le riprese sono state effettuate in alcune delle località di surf più spettacolari del mondo, tra cui Australia, Nuova Zelanda, Hawaii, Tahiti, e diverse località in Africa occidentale come Ghana e Nigeria​, con un budget relativamente basso e una produzione durata diversi anni. Il regista ha saputo catturare l’essenza del surf e la bellezza naturale dei luoghi visitati; la colonna sonora della band The Sandals ha aggiunto un ulteriore tocco di autenticità e nostalgia al film​.
“Riding Giants,” diretto da Stacy Peralta e uscito nel 2004, è un documentario che esplora l’affascinante mondo del surf sulle big waves.
Il film, il primo documentario a inaugurare il Sundance Film Festival, segue le vite di tre pionieri del surf su onde giganti: Greg Noll, Jeff Clark e Laird Hamilton, ognuno dei quali ha giocato un ruolo di primo piano nel mondo del surf “estremo”.
La pellicola non è solo un omaggio a surfisti che sono stati tra i primi a sfidare le onde più pericolose del mondo, ma anche una riflessione profonda sullo spirito umano e sulla ricerca dell’adrenalina e della perfezione.
“Step Into Liquid,” diretto da Dana Brown e uscito nel 2003, è un documentario che offre uno sguardo profondo e appassionato sul surf moderno. Figlio del leggendario regista di “The Endless Summer,” Bruce Brown, Dana Brown continua l’eredità di suo padre esplorando le diverse sfaccettature del surf in tutto il mondo. Il film presenta spettacolari riprese di alcuni dei luoghi di surf più belli al mondo tra cui Pipeline alle Hawaii, le spiagge del Vietnam e Cortes Bank, al largo della costa californiana.
Questo film è un racconto che celebra la passione e la dedizione dei surfisti, indipendentemente dal loro livello di abilità . Il documentario include interviste e filmati di surfisti famosi come Kelly Slater, Laird Hamilton e Rob Machado, ma anche di surfisti meno conosciuti che condividono la stessa devozione per la tavola e lo stesso amore per l’oceano.
Biografie… sulla tavola: i 2 film biografici più interessanti
“The Ride,” diretto da Nathan Kurosawa e uscito nel 2004, è un film biografico che esplora la storia di un giovane surfista, David Monroe, che, dopo un incidente su una grande onda, viene trasportato indietro nel tempo al vecchio Waikiki del 1911. Qui, David incontra Duke Kahanamoku, il padre del surf moderno, e attraverso questa straordinaria esperienza scopre il vero spirito del surf e la cultura hawaiana​. Il film racconta dunque uno dei personaggi simbolo della tavola, colui a cui dobbiamo il surf come lo conosciamo oggi.
“Soul Surfer,” uscito nel 2011 e diretto da Sean McNamara, è un film biografico che racconta la straordinaria storia di Bethany Hamilton, una giovane surfista di talento che, a soli 13 anni, perde il braccio sinistro a causa dell’attacco di uno squalo. Nonostante la tragedia, Bethany, interpretata da AnnaSophia Robb, dimostra una forza incredibile e una determinazione incrollabile nel suo percorso di recupero, tornando a cavalcare le onde solo un mese dopo l’attacco​.
Il film, basato sull’autobiografia di Bethany, “Soul Surfer: A True Story of Faith, Family, and Fighting to Get Back on the Board”, esplora il viaggio, fisico e emotivo, della protagonista, che grazie alla sua fede e al sostegno della famiglia nel superare un evento così drammatico.
I 2 film più recenti sul surf che… spaccano
“Chasing Mavericks”, diretto da Curtis Hanson e Michael Apted, è un film biografico del 2012 che racconta la storia del giovane surfista Jay Moriarity, interpretato da Jonny Weston. Il film racconta la profonda volontà di Jay nel surfare le onde leggendarie di Mavericks, uno dei break più pericolosi e imponenti al mondo, situato al largo della costa di Half Moon Bay, in California. Per prepararsi a questa impresa, Jay si allena con l’esperto surfista Frosty Hesson, interpretato da Gerard Butler​.
La trama del film si sviluppa intorno alla relazione maestro-allievo tra Jay e Frosty, esplorando temi come la perseveranza, l’amicizia e la crescita personale. Nonostante alcune critiche riguardo alla sceneggiatura e alla rappresentazione delle dinamiche familiari, “Chasing Mavericks” riesce a catturare l’essenza del surf e l’intensità emotiva delle sfide affrontate dai protagonisti​.
“The Shallows”, diretto da Jaume Collet-Serra e uscito nel 2016, è un thriller di sopravvivenza che vede protagonista Blake Lively nel ruolo di Nancy Adams, una studentessa di medicina che, dopo aver perso la madre, cerca conforto su una spiaggia isolata in Messico. Mentre sta surfando, Nancy viene attaccata da un grande squalo bianco e si ritrova ferita e bloccata su uno scoglio a circa 200 metri dalla riva. Il film racconta il suo ingegno e la determinazione per sfuggire al predatore. ​
La performance di Blake Lively è stata elogiata per la sua intensità e per aver tratteggiato un personaggio con cui il pubblico può facilmente empatizzare. Il regista mantiene un ritmo serrato e un senso di claustrofobia, concentrandosi sullo scontro tra la protagonista e l’ambiente ostile che la circonda.
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In conclusione
Il mondo del surf, attraverso la settima arte del cinema, ci regala storie di avventura, passione e sfida. “Un mercoledì da leoni” cattura lo spirito libero degli anni ’60 e ’70, mostrando come l’amicizia e il surf siano intrecciati. “Punto Blu” rivoluziona il genere mettendo in primo piano le donne surfiste, mentre “Point Break”, un film di culto, mescola azione e introspezione con una trama avvincente. Documentari come “The Endless Summer” e “Riding Giants” esplorano la ricerca dell’onda perfetta e la sfida delle big waves. Biografie come “Soul Surfer” e “The Ride” raccontano storie di resilienza e scoperta personale. E i recenti “Chasing Mavericks” e “The Shallows” ci mostrano il surf come metafora della vita, tra perseveranza e sopravvivenza.
Se vuoi emulare i surfisti di questi film iconici, puoi imparare l’arte della tavola grazie agli istruttori, certificati e super preparati, della nostra scuola di surf a Fuerteventura: cosa aspetti a venirci a trovare?
Takeaways
- “Un mercoledì da leoni” è un classico del 1978 diretto da John Milius. Rappresenta perfettamente la cultura del surf degli anni ’60 e ’70 attraverso le avventure di tre amici sulle coste californiane. Il film cattura lo spirito libero e la passione per il surf, enfatizzando l’amicizia e la giovinezza;
- “Punto Blu” del 2002, diretto da John Stockwell, ha rivoluzionato la rappresentazione del surf al cinema, mettendo in primo piano le donne surfiste. Racconta la storia di Anne Marie e le sue amiche, che lottano per bilanciare il lavoro e la passione per il surf. Il film è celebrato per le sue realistiche scene di surf e la rappresentazione autentica delle difficoltà quotidiane dei surfisti;
- “Point Break” del 1991, diretto da Kathryn Bigelow, è un cult movie noto per le sue spettacolari scene di surf e una trama avvincente. Segue l’agente dell’FBI Johnny Utah che si infiltra in una banda di surfisti rapinatori, esplorando temi come la lealtà , l’amicizia e il conflitto tra dovere e passione;
- “The Endless Summer” è un documentario del 1966, diretto da Bruce Brown, considerato una pietra miliare del genere. Segue i surfisti Mike Hynson e Robert August in un viaggio globale alla ricerca dell’onda perfetta, catturando l’essenza del surf e la bellezza naturale delle location. È famoso per la sua influenza duratura sulla cultura del surf e per la colonna sonora evocativa;
- “Soul Surfer” del 2011, diretto da Sean McNamara, racconta la vera storia di Bethany Hamilton, una giovane surfista che perde un braccio a causa di un attacco di squalo ma riesce a tornare a surfare. Il film esplora il suo percorso di recupero e la forza interiore necessaria per superare un trauma così grande, ispirando spettatori con la sua storia di resilienza e determinazione.
FAQ
Quali sono i film sul surf più iconici?
I film sul surf più iconici includono “Un mercoledì da leoni”, “Punto Blu” e “Point Break”. Ognuno di questi film offre una prospettiva unica sul mondo del surf e ha lasciato un segno indelebile nella cultura cinematografica.
Quali documentari sul surf non dovrei perdere?
I documentari sul surf imperdibili sono “The Endless Summer”, “Riding Giants” e “Step Into Liquid”. Questi documentari esplorano diverse sfaccettature del surf, dalla ricerca dell’onda perfetta alla sfida delle onde giganti.
Quali film biografici sul surf sono più interessanti?
I film biografici sul surf più interessanti sono “The Ride” e “Soul Surfer”. “The Ride” esplora la storia di un giovane surfista che incontra Duke Kahanamoku, mentre “Soul Surfer” racconta la storia di Bethany Hamilton, una giovane surfista che torna a cavalcare le onde dopo aver perso un braccio in un attacco di squalo.