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Il noseriding è una delle tecniche più affascinanti e originali del longboarding: consiste nel “camminare” verso la parte anteriore della tavola e mantenere l’equilibrio con le dita dei piedi che toccano o si avvicinano al “naso” della tavola stessa. Le origini del noseriding risalgono agli anni ’50 e ’60, durante il periodo d’oro del surf in California e Hawaii; leggende come Phil Edwards e Miki Dora hanno contribuito a sviluppare e perfezionare la tecnica, rendendola iconica.
Il noseriding “funziona” grazie a una combinazione di effetti fisici, tra cui l’effetto Coandă, che descrive la tendenza di un fluido a rimanere attaccato a una superficie curva: quando un surfista è sul nose, la pressione dell’acqua sul tail crea una forza di sollevamento che permette di mantenere l’equilibrio sulla parte anteriore della tavola​.
Il noseriding possa sembrare semplice a prima vista, ma non lo è: al contrario, richiede una combinazione di abilità e equilibrio, oltre a una conoscenza molto profonda sia del mare che delle proprie capacità fisiche. Scopriamo di più a proposito su questa tecnica con qualche consiglio sia per principianti che per chi ha già un po’ di esperienza col surf.
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Noseriding: tecniche e consigli per principianti
Imparare il noseriding richiede pazienza, pratica e conoscenza delle tecniche fondamentali. Il primo passo per i principianti è apprendere il “cross-stepping”, un movimento essenziale che permette di camminare lungo la tavola in modo fluido ed equilibrato. Per eseguire il cross-stepping, bisogna spostare il piede posteriore davanti a quello anteriore in un movimento incrociato, mantenendo sempre il peso centrato sulla tavola. Si può provare il movimento sulla spiaggia, “disegnando” una tavola sulla sabbia della stessa lunghezza della propria.
Una volta padroneggiato il cross-stepping, il passo successivo è scegliere le onde giuste. Le condizioni ideali per il noseriding sono onde lunghe e dolci, che arrivino all’altezza della vita o del petto, che si infrangono lentamente e offrono una superficie stabile. Onde troppo ripide o potenti possono infatti rendere difficile mantenere l’equilibrio sulla parte anteriore della tavola​.
Durante la pratica in acqua, una buona partenza è fondamentale: un “bottom turn” deciso aiuta a risalire verso la cresta dell’onda e a posizionare la tavola correttamente. Una volta “stabilizzata” la tavola, si può iniziare il cross-stepping verso il nose: è importante mantenere una postura rilassata e distribuire il peso in modo uniforme così da evitare di far affondare il nose​.
Osservare attentamente le onde e scegliere il momento giusto per eseguire il noseride è un altro aspetto fondamentale. Solo quando la tavola è ben posizionata nella “tasca” dell’onda, laddove l’acqua sostiene naturalmente il peso del surfista, si può fare il noseriding, evitando di farlo su onde troppo piatte o, al contrario, troppo ripide: in questi casi, la caduta è dietro l’angolo!
Attenzione a non rimanere troppo a lungo sul nose. Non appena l’onda sta perdendo forza o la tavola sta iniziando ad affondare, va eseguito il cross-stepping di ritorno verso il centro della tavola per riprendere il controllo. Molti principianti commettono l’errore di restare troppo a lungo sul nose, perdendo così l’equilibrio.
Un ottimo consiglio è quello di praticare costantemente, essenziale per sviluppare la memoria muscolare e affinare le proprie abilità . Anche le sessioni di pratica fuori dall’acqua, come esercizi di equilibrio e simulazioni di cross-stepping sulla spiaggia, possono aiutare a migliorare il noseriding​.

Noseriding: tecniche (e consigli) per avanzati
Anche i surfisti con maggiore esperienza possono trarre molte soddisfazioni dal noseriding, soprattutto cimentandosi in qualche tecnica più sofisticata.
Una di queste è il trim, il “micro-aggiustamento” della posizione della tavola sull’onda per mantenerla nella sezione ideale: si tratta di una tecnica che richiede un equilibrio perfetto e la capacità di leggere l’onda, in modo da capire quando spostare il peso avanti o indietro sulla tavola. Un buon trim permette di sfruttare al massimo la potenza dell’onda e di mantenere un’eccellente stabilità durante il noseriding​.
Per eseguire un’altra manovra complessa come l’hang ten, dove tutte le dita dei piedi sono sul nose, serve un setup preciso: posizionare la tavola nella parte alta dell’onda, vicino al lip, consente di sfruttare la forza dell’onda per mantenere il tail agganciato. Il movimento di cross-step deve essere fluido e controllato, spostando il piede posteriore davanti a quello anteriore in modo coordinato.
I più scafati possono sperimentare diverse configurazioni di pinne: una pinna singola di grandi dimensioni può fornire la stabilità necessaria a un ottimo noseriding, mentre una configurazione a 2+1 può offrire un compromesso tra stabilità e manovrabilità .
La pratica regolare è importante anche per i surfisti esperti: provare, analizzare le proprie performance e cercare feedback da altri surfisti sono tutte azioni che aiutano a perfezionare il noseriding. Nel surf, e questo è il bello, c’è sempre da imparare.
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In conclusione
La bellezza del noseriding risiede nella sensazione di fluttuare sull’acqua. A differenza di altre manovre più aggressive e dinamiche, il noseriding è fatto di movimenti fluidi e controllati, che richiedono una notevole precisione. Quando un surfista esegue un noseride perfetto, sembra quasi che stia danzando sull’acqua, in perfetta armonia con l’onda: ciò rende il noseriding qualcosa più di una tecnica, ma “un’esperienza” quasi spirituale.
Ecco perché il noseriding è una delle tecniche più affascinanti e gratificanti del surf: che tu sia un principiante o un surfista esperto, è una tecnica che regala una sfida continua e un’opportunità di miglioramento personale.
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Takeaways
- Il noseriding è una delle tecniche più affascinanti e iconiche del longboarding, nata negli anni ’50 e ’60 grazie a leggende del surf come Phil Edwards e Miki Dora. Richiede di “camminare” verso la parte anteriore della tavola e mantenere l’equilibrio con le dita dei piedi sul “naso” della tavola;
- La tecnica si basa su una combinazione di effetti fisici, in particolare l’effetto Coandă, dove la pressione dell’acqua sul tail della tavola crea una forza di sollevamento che permette al surfista di mantenere l’equilibrio sul nose;
- Per iniziare con il noseriding, è fondamentale apprendere il “cross-stepping” e scegliere le onde giuste. Onde lunghe e dolci che arrivano all’altezza della vita o del petto sono ideali. Una buona partenza e una postura rilassata sono essenziali per mantenere l’equilibrio;
- I surfisti esperti possono cimentarsi in tecniche sofisticate come il trim, che richiede micro-aggiustamenti della posizione della tavola sull’onda, e l’hang ten, dove tutte le dita dei piedi sono sul nose. Configurazioni di pinne diverse possono offrire maggiore stabilità o manovrabilità ;
- Sia i principianti che i surfisti esperti devono praticare costantemente per migliorare. La pratica regolare, l’analisi delle performance e il feedback da altri surfisti sono cruciali per perfezionare il noseriding. La bellezza di questa tecnica risiede nella sensazione di fluttuare sull’acqua, rendendola un’esperienza quasi spirituale.
FAQ
Cos’è il noseriding nel longboarding?
Il noseriding è una tecnica del longboarding che consiste nel camminare verso la parte anteriore della tavola e mantenere l’equilibrio con le dita dei piedi che toccano o si avvicinano al “naso” della tavola stessa.
Quali sono le origini del noseriding?
Le origini del noseriding risalgono agli anni ’50 e ’60 durante il periodo d’oro del surf in California e Hawaii, con leggende come Phil Edwards e Miki Dora che hanno contribuito a sviluppare e perfezionare la tecnica.
Quali tecniche fondamentali deve apprendere un principiante per il noseriding?
Un principiante deve apprendere il “cross-stepping”, che è il movimento essenziale per camminare lungo la tavola, e deve scegliere le onde giuste. Inoltre, una buona partenza e una postura rilassata sono essenziali per mantenere l’equilibrio.

